I risultati del Pil nei mesi precedenti, dati spesso contraddittori e al di sotto delle aspettative, avevano alzato il livello di diffidenza verso le “Abenomics”.
Un modello strategico cui iniziano a guardare con rinnovato interesse anche diversi ministri delle finanze europei, valutato però con diffidenza da chi sostiene politiche maggiormente improntate al rigore e al contenimento del debito pubblico.
Di certo, il recente Quantitative Easing varato dalla Bce può essere considerato un giusto compromesso tra le politiche monetarie della Federal Reserve e le “Abenomics”. Le ricadute sul tessuto sociale giapponese? Gli oppositori politici di Shinzo Abe non mancano di rilevare un fattore non trascurabile nell’economia reale: la perdita di potere d’acquisto e la minor competitività dei salari di fronte alle prospettive del trend inflazionistico.