Basti solo pensare ai mesaggi mediatici sulla decapitazione dei prigionieri a Romna e l’aggiacciante messaggio di essere a sud di Roma. Uno degli aspetti che desta magggiore attenzione è la capacità, da parte dell’organizzazione terroristica, di usare la rete internet per fare proselitismo. In tal modo attraverso il web è possibile addestrare in ogni parte del mondo attivisti pronti a dare la vita per la causa della jihad.
In tal senso il Ministro degli Interni Angelino Alfano ha convocato un vertice al Viminale del Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza sollecitando un incontro con i principali responsabili italiani dei colossi del web e dell’informatica (Google, Facebook, Twitter, Microsoft, Hp, Ibm), che ha quale finalità di trovare nuove strategie per combattere il terrorismo che sul web si alimenta atraverso canali di propaganda, indottrinamento e proselitismo.
L’incontro ha dato l’occasione per trattare un tema delicato quale la salvaguardia della libertà personale in rete con l’inasprimento delle misure contro il terrorismo internazionale. Insomma l’Europa proverà a far fronte comune contro la minaccia dell’Isis che verrà contrastato anche su internet, dato che la rete viene usata dai terroristi come strumento per moltiplicare le cellule terroristiche in ogni parte del mondo.
Alfano prevede anche un intervento concreto con il dispiegamento di un contingente di militari per la vigilanza sui siti sensibili nelle città maggiormente esposte a possibili attacchi terroristici: da 3000 passano a 4800. Chiese, musei e monumenti in quanto obiettivi sensibili saranno sotto sorveglianza speciale, allerta anche per i centri commerciali, le stazioni ferroviarie, presidi rafforzati anche per i palazzi delle istituzioni.