La vicenda dell’elezione al Quirinale di Sergio Mattarella, nelle modalità e nei retroscena di palazzo, ha offerto l’immagine di un partito diviso e privo di una strategia chiara. Ancora una volta i forzisti ed i moderati del centro-destra si aggrappano alla leadership di Silvio Berlusconi, nella speranza che il suo carisma funga da equilibratore.
In questo scenario Raffaele Fitto gioca la sua partita, le sue chance di emergere dalla nebbia del caos interno al partito. Molto, se non tutto, dipenderà dalla volontà di Silvio Berlusconi, in particolare su quello che deciderà essere il suo futuro politico all’interno e all’esterno di Forza Italia.
Quello che una volta era il partito di maggioranza, con all’interno sensibilità e storie decisamente differenziate (in taluni casi agli antipodi per origini), riuscirà a compattarsi dietro la figura di un leader emergente come Raffaele Fitto? Matteo Salvini accetterebbe un’alleanza di coalizione con inevitabili ruoli improntati alla subalternità? Abbondano le incognite.