In pratica questo metodo consiste nell’utlizzare le bottiglie di plastica che vengono trattate con pietre di carbonato di calcio che consente di sminuzzarle fino a ridurle a pellet, ovvero ovvero a piccole sfere di PET (polietilene tereftalato). La miscela ottenuta viene quindi sottoposta a un processo di fusione che consente di ricavare grandi fogli di carta biodegradabile nell’arco di sei mesi. Questa carta minerale così ottenuta si presenta più resistente rispetto a quella normale, inoltre ha il vantaggio di essere impermeabile ed assorbe solo la quantità di inchiostro necessario anche se non può essere utilizzato quello in gel.
Questa carta minerale che ha il vantaggio quindi di essere più economica e sostenibile è composta per l’80% dal carbonato di calcio e per il 20% da resine naturali. D’altronde la tutela del nostro pianeta sempre più inquinato richiede misure di intervento urgente prima che si arrivi a un punto di non ritorno.