Lo snodo attuale, rispetto al passato e alla lunga epopea “Berlusconiana”, è che l’elettorato di riferimento sembra avvertire l’assenza di un partito di riferimento e una leadership condivisa. Come tutti i leader carismatici, Silvio Berlusconi ha trascurato di creare una reale successione in Forza Italia e nel centro-destra più in generale. Matteo Salvini, pur avendo il merito di aver rilanciato le quotazioni della Lega Nord, rompendo lo schema regionalista, registra ampia diffidenza negli ex An e nei centristi.
Senza dubbio in ascesa le quotazioni di Raffaele Fitto, da tempo l’ex governatore pugliese è pronto ad accreditarsi come un leader di primo piano in Forza Italia. In prospettiva? Più incognite che certezze, senza contare le diversificate rivalità interne al suo stesso partito.
In questo gioco dominato dalla nebbia, nel giro di un paio di anni, potrebbe introdursi qualche elemento “esterno”, proveniente dalla società civile. Un “nuovo” Berlusconi? Più facile a dirsi che a trovarsi.