Sullo sfondo gli sporadici combattimenti nella zona di Debaltsevo, tra milizie separatiste e reparti regolari dell’esercito ucraino. E Barack Obama? Il presidente degli Stati Uniti d’America da qualche giorni ha attuato un basso profilo nella vicenda ucraina, defilandosi di fatto e lasciando la ribalta delle trattative alla Merkel ed Hollande.
A Washington non si nutre particolare fiducia nelle promesse strappate a Vladimir Putin, non è un mistero. Al Pentagono vi è la radicata convinzione che la politica aggressiva del Cremlino non abbia esaurito del tutto la sua spinta espansionistica.
Lo spettro di una seconda guerra fredda, sull’asse Washington-Mosca, ormai è qualcosa di più di una semplice ipotesi. Dalla caduta del muro di Berlino, nel 1989, i rapporti diplomatici tra la Federazione Russa e gli Stati Uniti d’America hanno di fatto toccato i minimi storici.