I ricercatori hanno preso in esame un campione di 6 persone sane e 6 persone con aprassia ideomotoria, ovvero pazienti che a causa dell’ictus accusano dei deficit motori a causa delle lesioni dell’emisfero cerebrale sinistro. I pazienti trattati con questa stimolazione elettrica hanno mostrato un miglioramento delle loro capacità motorie.
In particolare i ricecatori hanno vagliato questo miglioramento delle capacità motorie sottopponendo i pazienti colpiti da ictus a delle prove, ad esempio eseguire dei gesti con la mano come fare l’ok oppure portarsi una mano sotto il mento. Insomma questa ricerca italiana potrebbe aprire la strada a nuove applicazioni per il trattamento dei pazienti colpiti da ictus e quindi per il recupero di decifit motori e neurologici.
D’altronde l’ictus considerando l’invecchiamento della popolazione, è una patologia sempre più frequente: in tutto il mondo ne vengono colpite ogni anno 15 milioni di persone e solo in Italia ogni anno si verificano oltre 200mila casi di ictus.