Italia in prima fila, indiscrezioni ipotizzavano nella giornata di ieri un impiego massiccio con unità sino a cinquemila uomini, restano tuttavia da definire obiettivi e regole d’ingaggio. Ipotesi di impiego di truppe italiane che, stando alle dichiarazioni dell’ultima ora di Matteo Renzi, sembrerebbe perlomeno “congelata”.
L’unica certezza è rappresentata dalla consapevolezza del “punto di non ritorno”: con l’Isis a poche centinaia di miglia nautiche dall’Europa, la forbice di rischio è divenuta intollerabile. Non solo per l’Italia.
Si lavora ad una azione militare congiunta e coordinata tra più paesi dell’area del Mediterraneo. I raid aerei egiziani, allo stato attuale, rappresentano solo una marginale opera di contenimento.
Secondo fonti ufficiali del governo libico, nel corso dei combattimenti odierni avrebbero perso la vita oltre sessanta miliziani islamisti. Scontri intensi si sarebbero registrati in particolare a Derna.