Così ha raccontato al Messaggero: “Già ero sotto choc per la morte improvvisa, poi questa cosa mi ha sconvolta. Sono uscita in strada e mi sono messa a urlare, sono finita al pronto soccorso con la pressione altissima… Ho spiegato che serviva una bara rinforzata perché mio padre era molto pesante, 130 chili per un metro e ottanta di altezza. Ho fornito tutti i dati in modo che si potessero regolare, ho pagato un supplemento, in tutto 2.300 euro”.
Insomma come raccontato da lei stessa, la ragazza si era premurata che venissero osservate tutte le accortenze necessarie per evitare che potesse accadere un incidente, dato che i 130 kg del padre richiedevano una bara rinforzata. Evidentemente le indicazioni della ragazza, figlia unica, che aveva pagato 2300 euro di tasca sua per assicurare all’amato padre una sepoltura dignitosa, non sono state attese in maniera corretta.