In sostanza il Parlamento contempla un’aggravante di pena di 3 anni se: “la propaganda, la pubblica istigazione e il pubblico incitamento a commettere atti di discriminazione razziale si fondano in tutto o in parte sulla negazione della Shoah, dei crimini contro l’umanità e dei crimini di guerra, come definiti dallo statuto della Corte penale internazionale“.
La norma recepisce una Direttiva Quadro Europea 2008/913/GAI che obbliga gli Stati membri a sanzionare penalmente tutte le forme ed espressioni incintanti al razzismo, all’odio, alla xenofobia. Il Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna ha espresso pubblicamente la sua soddisfazione per questo passo in avanti nel segno della memoria e del rispetto delle vittime della Shoah ed inoltre puntualizza: “l’impegno dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, in collaborazione con la Comunità ebraica di Roma, è stato quello di predisporre assieme al Parlamento un disegno di legge che non configuri un reato d’opinione, ma vada a colpire atti lesivi della dignità umana. Su questo principio si fonda il testo di legge approvato al Senato, che costituisce un argine contro chi vuole distorcere la Storia al fine di seminare odio e antisemitismo. Uno strumento normativo che non si sostituisce, bensì integra il ruolo fondamentale dell’educazione, l’unica azione in grado di prevenire che le nuove generazioni vengano avvelenate da versioni strumentalmente alterate dei fatti storici“.
In pratica per evitare di introdurre un reato di opinione si va a modificare l’articolo 3 della della legge 13 ottobre 1975 n.654, la cosiddetta Legge Reale, trasformando il negazionismo non in un reato autonomo ma in un fattispecie aggravante di quello già presente che ove la propaganda, il pubblico incitamento, la pubblica istigazione a commettere atti di discriminazione razziale, si concretino in una negazione in tutto o in parte della Shoah, comporta un aggravamento di pena di 3 anni.
E’ un atto dovuto a quegli ebrei ed anche tante altre vittime (zingari, dissidenti politici, testimoni di Geova, omosessuali) che furono deportati ad Auschwitz ed altri campi di concentramento perché non vengano uccisi anche una seconda volta con la negazione di quanto hanno subito.