La sentenza è attesa entro l’11 febbraio, o al massimo verrà letta entro il 12 febbraio. Intanto Francesco Schettino ha voluto rilasciare alcune dichiarazioni spontaneamente: “Quel giorno sono in parte morto anche io. Sono stato accusato di mancanza di sensibilità per le vittime: cospargersi il capo di cenere è un modo per esibire i propri sentimenti. Il dolore non va esibito per strumentalizzarlo”. Durante la deposizione personale Schettino è poi esploso in un pianto dirotto.
Parole a favore di Schettino sono state spese anche dal suo avvocato, Domenico Pepe, nel corso dell’arringa finale della difesa: “La peggiore vittima di questa vicenda è quel signore che io difendo, Francesco Schettino, a cui si vuole infliggere un pena che sembra un ergastolo, perché questo è stato praticamente chiesto per quest’uomo. E’ possibile che non ci si renda conto che costui in questi tre anni ha subito di tutto, ha sofferto come nessun altro mortale. E’ stato mortificato, dileggiato, offeso, ingiuriato in udienza, perseguitato dalla stampa e dalle forze dell’ordine”.