L’attrice nata in America ha raccontato di aver conosciuto Alberto Bernardinelli il 31 dicembre del 2008 a una festa di Capodanno. Nel 2009 poi ebbe un grave incidente d’auto e proprio in quell’occasione si ripresentò l’uomo, che l’andò a trovare in ospedale e fu molto premuroso nei suoi confronti. Dopo questo episodio però Berardinelli prese a tempestarla di telefonate: “Da quel momento cominciò a telefonarmi e a mandarmi messaggi senza nessuna ragione. Mi chiedeva un rapporto più intimo che io ho sempre respinto. La presenza divenne asfissiante, ossessiva: Mi citofonava all’improvviso per chiedermi di vederlo ma io non volevo“.
Insomma da quel momento la presenza dell’uomo nella vita dell’attrice si fa invasiva e non gradita. La Cassini cedendo alle sue pressioni decide di accettare l’invito a cena di Berardinelli 15 marzo 1999. Ma proprio in quella occasione emerge il carattere persecutorio della sua condotta. La Cassini chiarisce quindi che non intende frequentarlo: “Sembra che la mia spiegazione lo convinca. Sale a casa per riprendere il suo cellulare e azzarda un’avance“.
Il terrore si materializza sul suo volto quando l’uomo tira fuori una pistola, che lì per lì scambia per vera, anche se si tratta solo di un giocattolo: ” Lo respingo, tira fuori una pistola, la scambio per vera ma è un giocattolo: sono terrorizzata. Poi mi picchia e mi rompe il naso».
Nella deposizione la Cassini ha sottolineato che in quanto personaggio del mondo dello spettacolo è abituata a parlare e a rapportarsi con la gente, ma in questo caso il suo errore è stato quello di aver dato troppa fiducia. Nella prossima udienza verrà ascoltata la deposizione di Alberto Berardinelli in qualità di imputato.