I carabinieri hanno rinvenuto anche una enorme quantità di prodotti caseari ammassati e ammucchiati nel magazzino dell’azienda. La maggior parte di questi prodotti era scaduto o comunque si trovava in stato di alterazione. Stando agli accertamenti effettuati dai Nas questi prodotti caseari sarebbero stati mescolati alla cagliata e con l’aggiunta di prodotti chimici il formaggio così ottenuto sarebbe stato poi rivenduto ai consumatori mettendone in pericolo la salute. Le mozzarelle venivano affumicate nel retro di un vecchio furgone in disuso con l’utilizzo di combustibili dannosi per la salute.
Il titolare del caseificio è stato quindi denunciato e sono stati sequestrati 700 chili di formaggi per un valore di circa 10mila euro. Inoltre è stato anche disposto il sequestro del caseificio in quanto il proprietario incurante dell’ordine di chiusura,- a meno di 24 ore dalla prima ispezione, aveva ripreso la sua attività con gli stessi metodi come se nulla fosse.
La Coldiretti nel commentare l’operazione compiuta da carabinieri e Nas ha sottolineato: “L’ottima attività dei carabinieri dei Nas deve essere accompagnata da misure strutturali a partire dall’obbligo di indicare in etichetta l’origine e di rendere pubblici i flussi commerciali delle materie prime provenienti dall’estero, anche per combattere inganni e sofisticazioni“.